La storia del Dragon Boat risale a miti e leggende del lontano Oriente. Secondo la più popolare, le gare di Dragon Boat si rifanno ad una antica festa che ricorda il tentativo di salvare il poeta nazionale cinese Qu Yuan dall’annegamento nel 277 a.C. infatti, ancora oggi le competizioni vengono organizzate in tutto l’Oriente in occasione di questa ricorrenza.
Gli studiosi ritengono che l’origine della “barca drago” vada ricercato nel sud della Cina, in particolare nella regione del Chang Jiang, verso il 500 a.C. quando le barche drago erano utilizzate come mezzo di locomozione.
L’imbarcazione misura circa 1,12 metri di larghezza e 12,40 metri di lunghezza con un peso che, per i modelli in materiale composito, si aggira sui 250 kg.
I pagaiatori possono essere 20 oppure 10 secondo la tipologia di Dragon Boat. Entrambe le versioni hanno un timoniere a poppa e un tamburino a prua, necessario per dare il ritmo di remata alla squadra.
Il timone della barca è costituito da un remo dritto lungo circa 3 metri, di regola è fissato al blocco del timone e sporge in acqua per lo più a babordo (cioè sul lato sinistro). È impugnato da un timoniere che tiene la rotta della barca.
Un suonatore di tamburo sulla barca a prora dà il ritmo della coppia di canottieri anteriore (“fila di voga” o “capi voga”) a tutti gli altri vogatori sulla barca.
Tra tamburino e Timoniere 20 pagaiatori, 10 per ogni lato, sono seduti su
panche in legno e tramite una pagaia monopala spingono il Dragon Boat verso nuovi orizzonti.
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